lunedì 31 agosto 2015

232. Un mammone d'epoca

E' impossibile ritrovarsi davanti al mausoleo Blocher nel cimitero di Forest Lawn di Buffalo senza chiedersi che storia si nasconda dietro a questa tomba così singolare. Le circostanze che hanno portato alla costruzione del mausoleo sono un intrigante mix di realtà e fiaba. E' una storia di amore e di passione, di perdita e di dolore. Al centro dell'attenzione, all'interno della tomba,  è la statua di Nelson Blocher, adagiato sul suo letto di morte, con una bibbia in mano. A guardarlo ci sono i suoi genitori, John e Elizabeth Blocher. In piedi dietro a Nelson, al di sopra della sua testa, c'è un angelo, che, secondo alcuni, ha somiglia in modo impressionante a una cameriera alle dipendenze della famiglia Blocher. Si dice che Nelson sia morto di crepacuore e sua madre Elizabeth tormentò il marito John perché realizzasse il memoriale dedicato al figlio dal cuore spezzato.
John Blocher nacque nel 1825 a Scipio, New York. A 10 anni, in séguito alla morte del padre, divenne "l'uomo di famiglia". Questo lo lasciò con una scarsa istruzione, ma le responsabilità da adulto che aveva assunto in giovane età lo fornirono di un grande spirito imprenditoriale. A 18 anni, aprì una sartoria a Buffalo, che ben presto si trasformò in un negozio di alimentari, abbigliamento, prodotti secchi, e generi vari frequentato da tutti gli abitanti di Buffalo. All'età di 20 anni, John sposò la diciannovenne Elizabeth Neff. Dalla loro unione nacque Nelson,  nel 1847.  Allo scoppio della guerra civile, John Blocher si arruolò nell'esercito dell'Unione e servì un anno nel 78° reggimento di New York, finché dovette ritirarsi a causa delle sue cattive condizioni di salute. Tornato a Buffalo, Blocher girò la guerra a suo vantaggio, producendo  scarpe e stivali per l'esercito. La sua attività calzaturiera prosperava e alcuni investimenti immobiliari particolarmente oculati trasformarono John Blocher in uno dei cittadini più ricchi di Buffalo. Così, John si stabilì con la sua famiglia in un elegante residence situato su Delaware Street, la risposta di Buffalo alla Fifth Avenue di Manhattan.
La residenza Blocher, naturalmente, necessitava del lavoro quotidiano della servitù.
Sembra che Nelson Blocher, unico figlio di John ed Elizabeth, fosse poco incline al matrimonio, anche perché privo di quelle abilità sociali necessarie a garantirsi una sposa. A 34 anni, non solo era ancora scapolo, ma viveva ancora in casa coi suoi. Nelson viaggiava frequentemente in Europa per l'acquisto di articoli in pelle per l'azienda di famiglia e per comprare opere d'arte e mobili per la casa. Ma quando tornava a Buffalo, gli venivano assegnati dei compiti piuttosto banali all'interno dell'azienda. Un giorno, nella primavera del 1881, i Blocher assunsero una nuova cameriera, la ventenne Katherine, una giovane molto bella e distaccata. Nelson ne rimase subito colpito e non fece nulla per nasconderlo. Durante la primavera e l'estate del 1881, fu molto vicino a Katherine e trascorreva parecchio tempo con lei. Alcuni dicevano che Katherine non fosse in realtà particolarmente attratta da Nelson, ma ugualmente lo incoraggiava e flirtava con lui per mantenersi il posto di lavoro. Altri invece sostenevano che i due fossero innamorati. In ogni caso, al tempo, era inappropriato che un uomo ben educato di città si confondesse con un'umile cameriera, per quanto affascinante potesse essere. I genitori di Nelson non approvavano e studiarono rapidamente un modo per porre fine a quella storia.
Nell'autunno del 1881, il padre di Nelson, John,  annunciò che c'erano degli affari da curare in Europa e che quindi Nelson doveva prepararsi a partire per un lungo viaggio. Chiaramente, l'obiettivo di John era quello di separare la coppia. Secondo una versione della storia, Nelson propose a Katherine di sposarlo alla vigilia della sua partenza per l'Europa, ma Katherine disse che aveva bisogno di tempo per pensarci. Un altra versione, invece, sostiene che Nelson ebbe appena il tempo di dirle addio. Secondo la prima versione, dopo la partenza di Nelson, Katherine ebbe dei ripensamenti sul matrimonio e colse l'occasione per partire verso luoghi sconosciuti. Ma secondo una variante più attendibile, pare che subito dopo la partenza di Nelson, i Blocher cacciarono Katherine con il severo monito di non tornare mai più. Quello che è certo, tuttavia, è che nella primavera del 1882, quando Nelson tornò dai suoi viaggi, Katherine se n'era andata e nessuno sembrava sapere dove.
John ed Elizabeth Blocher dissero al figlio che due settimane dopo che era partito per l'Europa, Katherine era sparita nel cuore della notte, lasciando dietro di sé solo la sua Bibbia. Qualunque fosse stata la ragione della partenza di Katherine, Nelson aveva il cuore spezzato. Non riusciva a credere che lei se ne fosse andata senza nemmeno lasciare un biglietto. Doveva esserci un motivo e lui era determinato a trovarla e convincerla a tornare. Per tutto il resto del 1882 la cercò, trascurando la sua attività e la sua salute. Nell'autunno del 1883, Nelson era ormai stanco e sfinito per le sue ricerche. Affranto nello spirito e con la febbre, Nelson si mise a letto. All'inizio dell'inverno del 1884, era ormai alla deriva, dentro e fuori, malato e depresso. Ben presto non riuscì più ad alzarsi dal letto. Il suo unico conforto era la Bibbia che Katherine aveva lasciato. Poi, il 24 Gennaio 1884, Nelson lasciò questo mondo, morendo con la Bibbia di Katherine stretta al petto. La madre di Nelson, Elizabeth, senza dubbio spinta da un misto di amore materno e senso di colpa, insistette affinché fosse eretto un memoriale adeguato per il  figlio. Il compito di progettare il monumento sarebbe caduto nelle mani creative di John Blocher. Al momento della morte di Nelson, John Blocher era semi-pensionato e aveva preso la scultura come un hobby.
Il monumento Blocher appartiene ad uno stile architettonico tutto suo. Potrebbe essere catalogato come una "follia" di architettura vittoriana del 19° secolo. L'architettura definisce una "follia" come "una struttura costosa, ma inutile, costruita per soddisfare il capriccio di qualche eccentrico e pensato per mostrare la sua follia ..." Presumibilmente, John Blocher non riuscì proprio a trovare un disegnatore per il monumento che potessei nterpretare correttamente la sua visione, così, senza alcuna formazione in edilizia, si caricò lui stesso della realizzazione del mausoleo.
Blocher contrattò con la ditta di John McDonnell per tagliare e assemblare i pezzi del mausoleo proveniente dalle cave di Quincy, in Massachusetts, e ingegnosamente progettò il mausoleo in modo che l'intera struttura si componesse di sole venti pietre, riducendo così al minimo i  problemi di manutenzione. Il tetto è formato da un solo pezzo, a forma di campana. Un'altra pietra, a forma di palla, venne utilizzata per la cima della volta. La campana, di 29 tonnellate, è stata tagliata da un blocco di granito di 90 tonnellate. È sostenuta da cinque pilastri. Tutti gli elementi sono stati assemblati sul posto. Ma quando la palla venne calata nel suo alloggiamento in cima alla campana, le impalcature di legno cedettero e la palla cadde, rompendo la  campana. Seguì una causa, in cui l'imprenditore affermava che la colpa era del disegno di di Blocher e che la struttura era debole. Blocher sosteneva invece che si trattava di un semplice caso di negligenza. Alla fine prevalse Blocher e venne realizzata un'altra campana. La palla venne questa volta messa al suo posto senza incidenti. Nelle aperture tra i pilastri, Blocher fece mettere quattro lastre di vetro spesse 2 centimetri e mezzo, che erano state fabbricate a Parigi,  ed un altro vetro montato con delle cerniere nascoste che funge da porta.
Per le figure all'interno del mausoleo, Blocher contattò inizialmente Paul Roche di Westerly (Rhode Island), perché venisse a Buffalo a scolpire le statue in marmo di Carrara. Blocher realizzò un modello in gesso di Nelson sdraiato su un divano e incaricò Roche di farne una replica a grandezza naturale. Roche lavorò sotto la costante supervisione di John, che però era poco soddisfatto delle abilità di intaglio di Roche. Infatti, quando Roche presentò la scultura finita, Blocher prese un'ascia la fece a pezzi. Dopo aver dato il benservito a Roche, Blocher contattò il noto scultore italiano Frank Torrey (nato in Svizzera) a Carrara, Italia. Torrey non aveva alcuna intenzione di recarsi a Buffalo, così, Blocher fornì allo scultore delle fotografie, dei modelli e le misure sue, di Nelson e di Elizabeth.
Torrey lavorò alle statue per quasi 3 anni, completandole e spedendole a Buffalo nel 1888. Il primo abitante del mausoleo fu Nelson, che aveva trascorso gli anni dopo la sua morte nella cripta d'accoglienza del cimitero. Dopo di lui, fu la volta di sua madre, Elizabeth Neff Blocher, che morì di polmonite a 78 anni, il 31 marzo 1904, e infine John Blocher, che morì di "vecchiaia" il 30 giugno 1911, all'età di 85 anni.
I Blocher trascorrono l'eternità sotto una lastra mobile nel pavimento del mausoleo. Secondo un rapporto del giornale di Buffalo, pubblicato quando il mausoleo era in costruzione, ci sono sei cripte. Questa storia ha dato origine ad alcune voci che sostengono che nella cassaforte dell'ufficio del cimitero ci sia un atto di rinuncia in cui si afferma che una delle altre cripte è riservata a Margaret Katherine Sullivan, la cameriera. Da qui la diceria romantica secondo cui,  anche se Nelson non poté stare con la sua Katherine in vita, c'è la possibilità che stia passando l'eternità con lei. Ahimè, il personale che gestisce il cimitero di Forest Lawn sostiene che ci siano solo tre cripte sotto il marmo del mausoleo dei Blocher. Il povero Nelson sta spendendo l'eternità proprio come ha speso la sua vita, con i suoi genitori. Il luogo in cui è sepolta la cameriera resta ignoto.







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