sabato 18 luglio 2015

120. La tomba di Babbo Natale

Pare che sia qui, fra le rovine di Jerpoint, nella contea di Kilkenny, in Irlanda, tra lapidi cadute e cespugli stentati, che, sotto una lastra logora, si trovano le ossa del vero Babbo Natale.
"E' una storia incredibile, eppure sono pochissime le persone che conoscono il legame fra San Nicola e Babbo Natale, in questo paese", dice lo storico locale Philip Lynch. "Ogni anno abbiamo dei visitatori che vengono qui, ma non sono ancora così tanti. C'è una grande storia da raccontare... parla di un vecchio avaro, che non ha mai portato ai bambini i regali di Natale, ma che si dilettava a portare i bambini a Jerpoint per mostrargli la tomba di Babbo Natale."
La leggenda di Babbo Natale si basa sulla storia di un uomo realmente esistito.
St. Nicholas di Myra, che nel 4° secolo era vescovo di Lycia, nell'odierna Turchia, rimase famoso per la sua straordinaria generosità e fu venerato come un santo vivente. Nacque in una famiglia benestante e i suoi genitori morirono quando lui era giovane. Nicholas mise la sua vita al servizio di Dio. Seguendo le istruzioni di Gesù, che diceva "vendi quello che hai e dallo ai poveri", spese tutta la sua eredità per aiutare i bisognosi, i malati e i sofferenti.
Ben presto divenne famoso per la sua generosità e, grazie alle innumerevoli donazioni ai poveri, venne preso riconosciuto come "operatore di miracoli": era colui che ogni anno distribuiva regali a chi aveva vissuto una vita devota e cristiana.
Fra le tante storie, una racconta di un povero contadino, che aveva tre figlie e che non poteva permettersi la dote per garantire i loro matrimoni, che le avrebbero salvate da una vita di schiavitù. Quando le tre figlie arrivarono in età da marito, il padre, che era ormai alla disperazione, trovò in tre notti diverse, delle borse piene d'oro nella sua casa: sembrava che fossero state gettate all'interno da una finestra (o giù per il camino), mentre dormivano, atterrando nelle scarpe lasciate davanti al focolare.
La terza notte, l'uomo rimase sveglio e affrontò San Nicola. "Non è me che devi ringraziare", disse il vescovo, "ma Dio". Ancora oggi, tre palle d'oro - che simboleggiano i sacchi di monete - restano il simbolo tradizionale di San Nicola. Di lì a poco, tutti i bambini cominciarono a lasciare le loro calze o le scarpe accanto al fuoco, con la speranza che venissero lasciati regali simili. E' una tradizione che sopravvive ancora oggi, in Olanda e in Belgio, dove i bambini lasciano le scarpe fuori a Natale nella speranza di trovarle piene d'oro.
Il vescovo morì nel dicembre del 346 e fu sepolto nella cattedrale di Myra. La tomba è diventata un luogo di pellegrinaggio e pare che abbia anche dei poteri curativi. Il vescovo venne fatto stato santo poco tempo dopo.
Secondo gli storici irlandesi, le spoglie di San Nicola vennero portate a Jerpoint Abbey 800 anni fa.
Curiosamente, il vecchio nome di Jerpoint è Magh Rath, che significa "pianura dei forti". E viene pronunciata esattamente come "Myra" in Turchia. Dopo la sua morte, la tomba di San Nicola a Myra è rimasta un luogo sacro fino alla rivolta dei musulmani saraceni del 1087.
Quando i Saraceni invasero la Turchia, pare che la tomba di San Nicola sia stata saccheggiata dai marinai italiani e portata a Bari, nel sud Italia. Ma Philip Lynch dà una diversa versione dei fatti, sostenendo che San Nicola venne in ealtà salvato da una famiglia francese, stabilitasi in Irlanda poco dopo il 1169.
"I De Frainet, che sono ora noti come il Freaney, hanno delle terre nei pressi di Thomastown Kilkenny", spiega Lynch, presidente della Callan Heritage Society. "Avevano anche terreni in Francia. Hanno continuato ad assumere saraceni per le Crociate in Terra Santa".
E furono i De Frainet a portare San Nicola a Kilkenny. "Vennero sconfitti, e presero tutto quello che potevano, per evitare che cadesse nelle mani del nemico. Mentre si ritiravano da Myra, esumarono il corpo di San Nicola. I crociati portarono i resti di San Nicola nel sud d'Italia, che era allora parte dell'impero normanno.
Le reliquie rimasero in una piccola chiesa a Bari fino a quando i Normanni furono costretti dai genovesi ad abbandonare l'Italia.
San Nicola fu poi portato vicino a Nizza, in Francia, dove i suoi resti vennero affidati ad alcuni parenti dei De Frainet.
Nel frattempo in Irlanda, Nicholas De Frainet, temendo che i giorni dei Normanni nel sud della Francia fossero contati, decise di trasferire San Nicola a Kilkenny. Costruì un'abbazia a Jerpoint e nel 1200, fra il clamore generale, il corpo di San Nicola arrivò a Waterford e venne sepolto nella nuova abbazia.
"La chiesa di San Nicola è ancora in piedi e c'è una lastra per terra che segna la tomba di San Nicola", dice Lynch.
Ora, su un terreno agricolo, le rovine della chiesa sono tutto ciò che rimane del borgo medievale di Newtown Jerpoint. L'abbazia e il suo enorme parco, che una volta copriva 1.880 ettari, è caduta in rovina nel 1540.
Alcune tombe, comunque, restano. E in particolare resta una grande lastra, che si distingue dalle altre. Lì, cesellata nella pietra, c'è l'immagine di un vescovo e di altre due teste.
Le teste sono quelle dei due crociati De Frainet che portarono Nicola in Irlanda. Il vescovo, circondato dalle tre simboliche palle d'oro, è San Nicola stesso.
Nel tempo, la leggenda di San Nicola si è sbiadita e c'è voluta la pubblicità della Coca Cola nel 1930 per rilanciare la sua figura e trasformarlo nel moderno Babbo Natale, con il suo vestito rosso ornato di pelliccia bianca e gli stivali neri.
E sarà un caso che la Coca Cola sia stata fondata da Asa Candler, un banchiere del 19° secolo originario di Jerpoint?
Gli italiani credono ancora oggi che San Nicola sia sepolto a Bari... e il 6 dicembre - data della sua morte - viene celebrata la Fiera di San Nicola, durande la quale vengono distribuiti regali ai bambini. Per alcuni, questa ricorrenza è ritenuta più importante del 25 dicembre.



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