sabato 18 luglio 2015

137. La tomba di Merlino

Del ciclo bretone uno dei personaggi più affascinanti rimane Merlino, mago e chiaroveggente il cui mistero si intreccia con la leggenda di Re Artù. Negli avvenimenti chiave, dalla costruzione della Tavola Rotonda, al concepimento di Artù da parte di Uther Pendragon e Ygraine, possiamo sempre trovare lo zampino di questo personaggio.
Fu lo storico medievale Goffredo (Geoffrey) di Monmouth nel XII sec. il primo a consegnarci il nostro Merlino, prendendo il nome gaelico del bardo Myrddin, trasformandolo in Merlin e inserendolo nelle saghe arturiane attraverso tre libri: il Prophetiae Merlini, la Vita Merlini, ma soprattutto l’Historia Regum Britanniae.
Ben lontano dall’immagine del buon mago rappresentata da Walt Disney, il Merlino che emerge dalle nebbie medievali è un personaggio oscuro e calcolatore, figlio di una vergine (o una monaca) e un demonio e salvato dal destino di Anticristo solo da un rapido battesimo.
In Francia c’è un luogo dove, chi desiderasse immergersi ancor più nel mistero di Merlin, può camminare nei boschi che alcune leggende vogliono come suoi.
La foresta di Paimpont, conosciuta anche come Brocéliande, si trova nel cuore della Bretagna tra il Morbihan e l'Ile–et–Vilaine, dove una volta sorgeva la grande foresta Armoricana. Lontana dalle spiagge oceaniche e dalle località vacanziere, la foresta Paimpont si erge silenziosa al di fuori degli itinerari turistici più conosciuti. Chi va a Brocéliande lo fa soprattutto per due motivi: le stupende passeggiate nella natura lussureggiante ricca di sentieri e specchi d'acqua, e la tomba di Merlino
Quando il re non aveva bisogno di lui, Merlino era solito vivere in Bretagna, nella foresta della Brocéliande, che gli era molto cara. Con gli anni la potenza del mago divenne immensa.
Un giorno, recatosi come faceva sempre a meditare vicino alla fontana di Barenton, incontra Vivian.
Figlia di un nobile della zona, forse il proprietario dell'odierno castello di Comper, ella chiede a Merlino di mostrarle una magia. Ed il mago fa apparire un giardino pieno di giovani cavalieri e di fanciulle danzanti al suono di una musica celestiale.
Vivian ne resta deliziata. Ma è Merlino ad essere ammaliato.
Merlino è uno che usa gli esseri umani come pedine di un gioco che solo lui sa vedere, e a cui tutti sono sacrificabili: perché gli esseri umani non contano, contano solo i progetti che sono chiamati a compiere per avverare il destino.
Quando vede Vivian, Merlino sa che rischia, anzi, è certo di perdere, perché Merlino il futuro lo può vedere. Ma chiude gli occhi. Chiude gli occhi ostinato, perché quella ragazzetta gli piace, perché non ne può fare a meno, perché sente in lei l’unico essere umano in grado di stargli in pari, di giocare con lui una vera partita, perché ha furbizia, malizia, ma anche una intelligenza spregiudicata, veloce, amorale. La corteggia, trasformandosi in un bel giovane. Ma mica la freghi con una maschera, Vivian. Lei lo capisce chi ha di fronte, e sa anche di averlo completamente soggiogato.
Per piacerle, egli le donò, con un incantesimo, un magnifico castello, di cui la fece padrona assoluta. Lo protesse con la sua magia, in modo tale che il parco ed il castello sembrassero, agli occhi di tutti, solo un lago come tanti altri.
Ma Vivian non voleva solo il castello. Quando si rende conto di chi le fila dietro, gli chiede invece una cosa sola: il segreto della magia. Non vuole essergli amante, o moglie, ma allieva. Impadronirsi di ogni suo segreto per giocare ancor più alla pari con lui, divenirgli davvero compagna, nel senso di uguale e Merlino cede, anche se è conscio di firmare la sua condanna. Le insegna tutto, i trucchi e gli incantesimi, le sottili arti della divinazione, ma forse quelle ancor più sottili della politica. Si mette finalmente a nudo, con quella ragazzetta, perché da lei, da lei sola, vuole essere amato per ciò che è. E lei lo "frega". Merlino le rivela tutte le sue formule più segrete, tranne l'ultima.
Occorsero tutte le capacità di fascinazione di Vivian perché anche l'ultimo segreto venisse svelato.
E un giorno Merlino cede e le rivela la formula per chiudere per sempre un uomo in una prigione invisibile e inviolabile.
Vivian, appena Merlino si addormenta, rinchiude il mago in una prigione d'aria, che nessuno può vedere né aprire, fino alla fine dei tempi. Gli toglie tutto, quella ragazzetta, più ancora che la magia, gli sottrae quel potere che era stato la sua ragione di vita. Lo lascia nudo perché lui nudo si era fatto di fronte a lei.
Un albero e alcune pietre segnano l'ingresso alla tomba di Merlino, dove l'incantatore riposa per l'eternità. Sui rami dell'albero, uomini e donne appendono fiori intrecciati a foglie e nastri colorati, per chiedere un incantesimo d'amore al mago che perse tutto per amore.
Merlino, l'incantatore, non ricomparve mai più.
Vivian prese il suo posto accanto ad Artù, nuova profetessa e maga del re. Ebbe molti amanti, ma non si sposò mai.
Una leggenda dice che il suo spirito vaga nel vento tra gli alberi della Brocéliande, pronto a pronunciare le tre magiche parole che risveglieranno il mago dal suo sonno nel momento in cui la Bretagna avrà bisogno del suo aiuto.






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