venerdì 17 luglio 2015

88. Greyfriars Bobby

Bobby (1855 o 1856 - 14 gennaio 1872) era un piccolo Skye terrier divenuto famoso nel diciannovesimo secolo ad Edimburgo, Scozia, per aver passato quattordici anni della sua vita davanti alla tomba del padrone, fino alla propria morte.
Bobby apparteneva a John Gray, che lavorava per la Polizia di Edimburgo come guardia notturna, e i due furono inseparabili per quasi 2 anni. Il 15 febbraio 1858 Gray morì di tubercolosi. Fu seppellito nel Greyfriars Kirkyard, il cimitero circostante Greyfriars Kirk nella città vecchia di Edimburgo. Bobby, che sopravvisse a John per ben 14 anni, trascorse tutto il resto dei suoi giorni facendo la guardia alla tomba del proprio padrone. A quanto pare, il cane non si muoveva dal cimitero se non per andare a mangiare al bar che si trovava all’entrata e che oggi porta il suo nome.
Nel 1867, quando fu disposto che i cani randagi avrebbero dovuto essere abbattuti, Lord Provost di Edimburgo, Sir William Chambers (che era anche direttore della Società Scozzese per la Prevenzione della Crudeltà sugli Animali) pagò per la proprietà di Bob, assumendosi la responsabilità del cane davanti al consiglio cittadino.
Questa storia, una delle più amate dagli abitanti della città, commosse tanto le loro anime che in un’epoca in cui alla morte del padrone veniva ucciso anche l’animale, non solo salvarono la vita di Bobby, ma lo nominarono cittadino di Edimburgo perché potesse essere sepolto accanto al suo padrone.
Bobby morì nel 1872, e non avendo potuto essere seppellito nello stesso cimitero, in quanto terra consacrata, fu sepolto sotto il South Bridge presso il Greyfriars Kirkyard, non lontano dalla tomba di John Gray.
Un anno dopo la scomparsa del cane, la filantropa Angela Burdett-Coutts eresse sulla sua tomba una statua e una fontana per commemorarlo. Parecchi libri e film sono ispirati alla vita di Bobby, tra cui il noto film Greyfriars Bobby di Don Chaffey tratto dall'omonimo romanzo di Eleanor Atkinson.
Oggi, è possibile vedere la tomba di “Greyfriars Bobby” (come lo si conosce) proprio accanto all’entrata del cimitero. Non è difficile individuarla grazie alla quantità di regali lasciati dai visitatori, soprattutto peluche e bastoncini “per farlo giocare”.


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