venerdì 17 luglio 2015

21. Chase Vault

Barbados è un'isola delle Piccole Antille del Mar dei Caraibi del sud ed è meglio conosciuta come un paradiso tropicale baciato dal sole, meta popolare di turisti e navi da crociera. E' meno nota per la sua misteriosa cripta da tempo conosciuta per il fenomeno bizzarro e inspiegabile ad essa associato. Nel 19° secolo, a partire dall'anno 1807, la Chase Vault nel cimitero della Christ Church di Barbados si è rapidamente guadagnata notorietà come focolaio di attività soprannaturale ed è diventata uno dei misteri più duraturi ed enigmatici dell'isola.
La Chase Vault è una cripta situata su una collina che domina i Caraibi all'ingresso di un antico cimitero coloniale che si trova vicino al villaggio di Oistin sulla costa meridionale di Barbados. La tomba è stata costruita per metà interrata ed è costituita di blocchi compattati di corallo (che compone gran parte delle fondamenta dell'isola) e di cemento. Alla cripta si accede scendendo dei gradini in pietra che portano all'ingresso, sigillato da un'enorme lastra di marmo blu, che richiede la forza di 6 o 7 uomini per essere spostata.
La Chase Vault è stata originariamente costruita per un certo signor James Elliot nel 1724 ed era già vecchia e consumata dal tempo e dall'aria salmastra quando, il 14 maggio del 1792, accolse la sua prima ospite, Elizabeth, moglie di James Elliot. Pochi anni dopo, nel 1807, la tomba fu acquistata dalla famiglia Walrond e venne aperta per ricevere il corpo della signora Thomasina Goddard: al momento della rimozione della lastra di marmo per accedere alla cripta, quelli che portavano la bara rimasero di sasso. La bara di Elizabeth Elliot era sparita e del corpo non vi era traccia alcuna. La scomparsa rimase un mistero.
Nel 1808, la cripta fu acquistata dalla ricca famiglia Chase di Barbados per utilizzarla come tomba di famiglia. La famiglia Chase non era amata dalla popolazione locale a causa del suo comportamento eccentrico e per il trattamento crudele riservato ai suoi schiavi. Al momento dell'acquisto un solo corpo era sepolto lì, quello di Thomasina Goddard appunto. Il capo della famiglia, il colonnello Thomas Chase, decise di non disturbare il corpo della Goddard e permise che rimanesse all'interno della tomba. La signora Goddard non sarebbe comunque rimasta da sola a lungo.
Il 22 febbraio 1808, una bambina della famiglia Chase, Mary Anne Marie Chase, morì all'età di 2 anni e fu sepolta nella cripta all'interno di una bara di piombo. In una svolta tragica e quasi sinistra degli eventi, la sorella maggiore della bambina, Dorcas Chase, morì in circostanze misteriose 4 anni più tardi, nel 1812. Si dice che gli abusi e la crudeltà di suo padre, il colonnello Thomas Chase, l'avessero spinta a lasciarsi morire di fame. Anche Dorcas fu sepolta all'interno della tomba, anche lei in una pesante bara di metallo che richiese diverse persone per esser trasportata giù per i gradini, nella cripta buia.
La morte non aveva ancora finito con la famiglia. Nel mese di agosto del 1812, appena un mese dopo la morte di sua figlia Dorcas, Thomas Chase stesso si suicidò. Il suo corpo fu deposto all'interno della cripta in una bara di metallo del peso di 240 chili. Ci vollero 8 uomini per portarla lì sotto.
Secondo le testimonianze, è stato proprio durante la sepoltura di Thomas Chase che le caratteristiche paranormali della tomba hanno cominciato a manifestarsi. Spostando l'enorme lastra di marmo per portare la bara di Chase, si è scoperto che la bara di Dorcas Chase si era misteriosamente spostata: se ne stava in piedi a testa in giù contro una delle pareti. Anche la bara di Mary Anne Marie era fuoriposto e giaceva contro la parete. Non si riuscì a capire come due bare di metallo così pesanti potessero essersi spostate in quel modo, tanto più che nessun altro era entrato nella cripta dalla morte di Dorcas e la lastra di marmo era rimasta esattamente come era stata lasciata. Inoltre, le bare e i corpi non erano stati danneggiati né manomessi e nulla era stato rubato. Le bare vennero rimesse al loro posto e la tomba fu nuovamente richiusa, ben assicurandosi di sigillarla per scoraggiare eventuali future effrazioni.
La Chase Vault rimase sigillata fino al 1816, quando morì l'undicenne Charles Brewster Ames. Anche in questo caso, alla rottura del sigillo intatto, tutte le bare, tra cui l'enorme bara dello stesso Thomas Chase, furono ritrovate disposte a casaccio per la stanza, quasi fossero state sballottate come giocattoli. Come la volta prima, non c'era alcun segno di manomissione all'ingresso. Diversi uomini, disorientati e perplessi, faticarono a lungo per rimettere le bare al loro posto e ancora una volta la tomba fu richiusa.
La storia cominciò a prendere piede tra le persone superstiziose del posto. Si diceva che la tomba fosse infestata e maledetta. Nacquero molti racconti raccapriccianti al tempo. Uno di questi narra che una donna a cavallo aveva sentito grida furiose e gemiti provenire dalla tomba mentre ci passava vicino. Il suo cavallo era andato nel panico, gli era venuta la bava alla bocca e e aveva cercato di disarcionare la donna. Venne poi riferito che diversi altri cavalli nel vicino villaggio si erano imbizzarriti nei giorni successivi e si erano gettati nella baia, morendo annegati.
La Chase Vault venne riaperta altre due volte: nel 1816 per Samuel Brewster e di nuovo nel 1819 per una certa Thomasina Clark. Ed entrambe le volte le bare vennero ritrovate in disordine, spostate drasticamente dalle loro posizioni originali. In tutti i casi, l'unica bara che era sempre rimasta nella sua posizione originale era l'umile sarcofago di legno dell'occupante originale della cripta, Thomasina Goddard. La fragile bara di legno non solo era rimasta al suo posto, ma non era nemmeno stata danneggiata dalle pesanti bare di piombo che continuavano evidentemente a muoversi intorno ad essa.
I fenomeni catturarono ad un certo punto l'attenzione del governatore di Barbados, al tempo Lord Combermere, che era stato presente al funerale della Clark e aveva assistito di persona alla bizzarra scena presente all'interno della tomba. Ordinò un ampio e approfondito controllo della cripta per cercare un qualsiasi elemento che potesse spiegare quegli strani avvenimenti. La moglie del governatore descrisse l'indagine così:
"In presenza di mio marito, è stata battuta ogni parte del pavimento per accertare che non esistesse nessun passaggio sotterraneo o ingresso nascosto. Il pavimento è risultato essere perfettamente stabile e solido; nessuna crepa evidente. I muri, quando li hanno esaminati, hanno dimostrato di essere perfettamente sicuri. Nessuna frattura era visibile. Pareti, tetto e pavimenti presentano una struttura solidissima e sono formati di lastre intere di pietra ".
Dopo questo esame, le bare, che erano state rimosse per l'indagine, furono tutte rimesse nelle posizioni originali e furono prese apposite misure per garantire che una cosa del genere non succedesse di nuovo. Il governatore sigillò completamente la lastra di marmo con della malta e impresse inoltre il sigillo del suo anello in vari punti sul cemento fresco. Come ulteriore misura precauzionale, il pavimento della tomba venne cosparso di sabbia fine e bianca per evidenziare le tracce di chiunque fosse ancora entrato nella cripta per profanare le bare.
Trascorsi 8 mesi, la curiosità del governatore ebbe la meglio e lui stesso ordinò di riaprire la tomba per assicurarsi che non fosse accaduto nulla. Quando arrivò con un gruppo di uomini presso la cripta, fu sollevato nel constatare che lo strato di malta era intatto, così come i sigilli impressi con l'anello, e non c'era alcun segno di manomissione. Seppur soddisfatto che tutto fosse a posto, una sorta di curiosità macabra costrinse il governatore ad aprire comunque la cripta. Fu subito evidente che c'era qualcosa che non andava. La bara di Thomas Chase era stata buttata contro l'ingresso di marmo, come nel tentativo di bloccare l'entrata. Ci vollero diversi uomini per rimuovere la bara e poter finalmente entrare. Quello che trovarono all'interno scioccò letteralmente tutti i presenti. Le bare erano di nuovo in disordine, ma questa volta in maniera ancor più "violenta" ed evidente ripetto alle occasioni precedenti. Alcune bare sembravano esser state rovesciate e gettate le une sulle altre, e la bara di Mary Anne si era schiantata contro un muro con una forza tale che un pezzo dell'angolo si era rotto. Eppure, incredibilmente, lo strato di sabbia bianca sul pavimento era assolutamente intatto: non c'era una sola impronta in tutta la cripta. Non c'era traccia di inondazioni o di qualsiasi altro fenomeno. La sabbia, il pavimento e le pareti erano completamente asciutti. Inoltre, era impossibile che qualcuno fosse potuto fuggire con la grande bara che bloccava la porta. Nathan Lucas, un membro dell'Assemblea della Camera di Barbados, era presente in quell'occasione e così descrisse la strana scena che si ritrovò davanti:
"... Ho esaminato le mura, l'arco, e ogni parte della cripta, e un muratore, in mia presenza, ha battuto con il martello ogni parte del pavimento: tutto era solido. Confesso di non saper assolutamente spiegare come siano stati possibili gli spostamenti di queste bare di piombo. Non si tratta certo di ladri; e la complicità di troppe persone sarebbe stata necessaria per mantenere il segreto di un'eventuale messa in scena, che in un posto come questo, dove i neri hanno un'enorme paura superstiziosa dei morti e delle loro proprietà, è assolutamente da escludere. Tutto quello che so è che è accaduto e che io sono stato testimone oculare del fatto..."
Dopo aver assistito a quel triste ed inspiegabile spettacolo, il governatore decise di porre fine al fenomeno una volta per tutte. Ordinò che i corpi fossero interrati separatamente in tombe singole sparse per il cimitero di Christ Church. Ordinò inoltre che la Chase Vault rimanesse vuota e che nessun altro corpo venisse più deposto al suo interno.
Ad oggi, la cripta resta vuota.
Non si sono verificati altri fenomeni inspiegabili una volta svuotata la tomba, quindi forse, in ultima analisi, quella di separare i corpi e seppellirli singolarmente fu la decisione migliore. E' come se, nel momento in cui le salme sono state messe insieme, si sia scatenata una qualche reazione oscura al di là della nostra comprensione, al di fuori del mondo reale, una forza proveniente da un'altra dimensione. Quei morti non volevano condividere lo spazio di quel buio eterno. Ora forse, separati e lontani l'uno dall'altro, hanno potuto trovare un briciolo di pace. Oppure c'è sotto qualcos'altro?
Come per altri misteri simili che coinvolgono il soprannaturale, ci sono stati molti tentativi di spiegare gli eventi che accaddero nella Chase Vault. Le teorie spaziano dal paranormale (come i fantasmi o addirittura si è ipotizzato che la Goddard fosse una vampira) alle spiegazioni più razionali del fenomeno (attività sismica o inondazioni). Queste spiegazioni "razionali" però non reggono. Se la colpa fosse stata dell'attività sismica, ci sarebbero sicuramente stati danni simili anche nelle tombe vicine, e invece non ce n'erano. Anche l'ipotesi delle inondazioni sembra improbabile, perché delle bare così pesanti è difficile che galleggino, e comunque non vi era stato alcun segno di infiltrazioni d'acqua nella cripta. E poi, se ci fosse stata un'inondazione, perché mai non avrebbe spostato la bara di legno della Goddard, l'unica a rimanere costantemente estranea agli strani fenomeni che le si verificavano intorno? Molti scettici credono che gli eventi della Chase Vault non siano stati né paranormali né naturali, ma semplicemente inventati: nient'altro che un mito locale, o addirittura una bufala.
Qualunque sia la causa e qualunque possa essere la verità, è innegabile che il mistero sconcertante della Chase Vault duri nel tempo. Non è stata fornita nessuna spiegazione finora che possa soddisfare tutti e così il mistero della Chase Vault rimane sostanzialmente irrisolto. Che cosa è successo nel buio dei confini sotterranei di questa tomba inquietante tanti anni fa? Solo i cadaveri ormai sepolti nel cimitero ne sono a conoscenza e loro non parlano. Forse non riusciremo mai a sapere veramente come sia andata. Per ora, la tomba rimane vacante: l'eco del suo passato sinistro è l'unica cosa che la abita.






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