sabato 18 luglio 2015

118. La sposa italiana di Chicago

Si dice che Julia sia morta o di parto o nella sua prima notte di nozze. La leggenda vuole che, dopo il suo funerale, la madre sia stata perseguitata da incubi in cui Julia le chiedeva di aprire la sua tomba. Dopo una lotta di sei anni per ottenere il permesso di dissotterrare il corpo, Julia fu riesumata e venne ritrovata in perfette condizioni, senza il minimo segno di decomposizione. Il monumento a Julia Buccola-Petta, la "sposa italiana di Chicago" si trova nel cimitero di Mt. Carmel ed è stato finanziato dal fratello nel 1927, sei anni dopo la sua morte, dopo la riesumazione del cadavere.
Sotto la statua a grandezza naturale di Julia, la pietra tombale contiene una fotografia di porcellana di lei nella sua bara con una iscrizione italiana che afferma che la foto è stata scattata sei anni dopo la sua morte. Il cimitero di Mt. Carmel è pieno di fotografie post mortem e di ritratti inquietanti, ma non esistono altri casi in cui addirittura si affermi "nero su bianco" che il soggetto della foto sia morto da anni. Julia viene mostrata in una bara usurata, con della terra fresca alle spalle, il viso molto simile a quello nel ritratto di nozze, che appare sopra.
Sotto alla foto di Julia nella sua bara, si legge:

"QUESTA FOTOGRAFIA
PRESA DOPO 6 ANNI MORTA"

Che un corpo possa restare conservato abbastanza bene per diversi anni non è poi così raro come qualcuno potrebbe pensare. Alcune persone - cattolici, in particolare - definiscono questi cadaveri "incorruttibili" e vedono nella loro condizione un segno di santità: è per questo che diverse persone a Chicago ritengono che Julia dovrebbe essere fatta santa. Ma ci sono spiegazioni scientifiche per i cadaveri ben conservati: la più comune è l'adipocera, una condizione più comunemente conosciuta come "tomba di cera", in cui il corpo mantiene la sua forma intatta perché coperto semplicemente con una colata di cera.
Ma la cosa rara è vedere la fotografia di un corpo mummificato messa su una lapide e mostrata al mondo. Ovviamente, era inevitabile che cominciassero a diffondersi delle leggende metropolitane su Julia. Gli studenti del vicino liceo raccontano da decenni di vedere il fantasma di Julia che vaga per il cimitero nei giorni di pioggia.
La vera storia di Julia e i fatti reali che oggi siamo in grado di mettere insieme ci vengono dai censimenti, da alcune liste passeggeri, dalle storie di famiglia e altri documenti. Julia Buccola e sua madre Filomena partirono da Palermo per venire a Chicago nel 1913, insieme ai fratelli di Julia: Joseph, Henry e Rosalia Buccola. Si stabilirono in un quartiere oggi chiamato indicato West Ukranian Village. I discendenti superstiti di Filomena dicono che la morte di suo marito in Italia l'aveva resa una donna arcigna, eccessivamente dipendente dai uoi figli, e questo sembra confermato anche dalla registrazione su alcuni documenti della prima guerra mondiale, in cui Filomena risulta finanziariamente dipendente in tutto e per tutto dal figlio Henry.
Intorno ai 29 anni, nel 1920, Julia sposò Matthew Petta nella chiesa di Holy Rosary, che si trova ancora oggi sulla Western Avenue, proprio dietro l'angolo dell'appartamento che divenne la loro casa. La storia più comune che racconta che Julia morì vergine la prima notte di nozze è chiaramente falsa, perché il suo certificato di morte ne stabilisce il decesso nove mesi dopo, a causa di un parto, quindi possiamo tranquillamente presupporre che la notte di nozze sia stata piuttosto movimentata. Due giorni dopo, lei e il bambino sono stati sepolti nel cimitero di Mount Carmel, vicino al cancello sud.
Ed è qui che la leggenda sembra prendere il sopravvento. Anche se i discendenti dei fratelli di Julia sono cresciuti sentendo la storia degli incubi di Filomena, che la portarono a chiedere che la tomba della figlia venisse aperta, non esiste alcuna documentazione in grado di stabilire le reali circostanze dell'esumazione. Le pompe funebri che si occuparono del funerale di Julia sono ancora in attività e appartengono alla nipote dell'uomo che preparò il suo corpo, ma neanche lì sono state trovati indizi utili. Anche la direzione del cimitero sostiene di non avere alcuna registrazione a parte la data della sepoltura. La storia della conservazione di Julia fece notizia solo mezzo secolo più tardi, ma la fotografia che si trova sul monumento mostra chiaramente che la riesumazione è realmente avvenuta, anche se non fornisce alcun indizio reale del perché.
Per un certo periodo, si pensò che Filomena avesse riesumato i resti di Julia per spostarli da un'altra parte, a causa dei contrasti con Matthew Petta, il marito di Julia, contrasti forse derivanti dal suo nuovo matrimonio con una donna di origini irlandesi pochi anni dopo la morte di Julia. Alcune versioni della storia, infatti, menzionano una faida tra Filomena e Matthew e il fatto che non corresse buon sangue fra i due può essere intuito leggendo il testo sul monumento di Julia. Nella parte anteriore, sotto la statua e sopra la fotografia dei suoi resti, si legge:

"FILOMENA BUCCOLA
IN RICORDO DELLA MIA
AMATA FIGLIA
JULIA DI 29 ANNI"

e ancora, in italiano:

"Filomena Buccola offro questo dono alla mia cara figlia Giulia di età 29 anni"

Il nome completo di Filomena appare due volte sul monumento, ma il nome da sposata di Julia, Petta, non compare da nessuna parte.
Secondo le storie di famiglia, Filomena non ha mai approvato nessuno dei matrimoni dei suoi figli, quindi è molto probabile che incolpasse Matthew per la morte di sua figlia. Non c'è alcuna indicazione che Matthew fosse un marito crudele e violento, ma nella mente di Filomena tutto ciò che importava era che Julia non sarebbe morta se non avesse sposato Matthew. Spostare il corpo sarebbe stata una ragione logica per la riesumazione e nel 1927 Henry guadagnava bene come stilista di abiti da donna (i suoi pronipoti credono che Filomena abbia iniziato a parlare degli incubi solo dopo il trasferimento a Los Angeles, non molto tempo prima dell'esumazione). Può darsi che proprio perché Henry poteva permettersi un nuovo monumento funebre per la sorella, Filomena abbia cominciato con la storia degli incubi per convincere Henry ad acquistare un nuovo lotto nel cimitero.
Ma qualcun altro della famiglia sostiene che Filomena fosse in realtà devastata dal senso di colpa per aver impedito che Julia vedesse un medico: Filomena era, a detta di tutti, una donna prepotente. La moglie di Henry, una volta, si precipitò fuori di casa, minacciando di non tornare più, ed Henry dovette inseguirla per strada e prometterle che avrebbe messo in chiaro che la padrona di casa era lei, non Filomena. Vivere solo un isolato o due da Julia e Matthew aveva sicuramente fatto sì che lei continuasse ad esercitare la sua influenza su di loro, anche se non si è ben capito cosa avesse contro i medici.
Le registrazioni del cimitero, tuttavia, non indicano che Julia sia mai stata mossa: dai documenti si evince che lei e il bambino vennero sepolti il 19 marzo 1921 nello stesso appezzamento dove si trovano oggi. E, comunque, se si fosse trattato di un semplice spostamento, la bara non sarebbe stata aperta.
Senza nessuna documentazione alla mano per determinare esattamente come siano andate le cose, possiamo solo mettere insieme lo scenario più verosimile.
dato che quasi tutte le persone coinvolte nella vicenda sono morte a metà degli anni 40. Henry Buccola morì nel 1944, e Filomena morì l'anno successivo.
Nel 1913, l'anno in cui Filomena arrivò, nella comunità italiana che si trovava nel quartiere ovest, la vita per gli emigrati italiani che sbarcavano in America non era facile. Erano degli stranieri nel loro nuovo paese, i loro figli e i loro nipoti perdevano i vecchi costumi, le usanze, e anche, in molti casi, la loro lingua. Molti scoprirono per la prima volta che alcune delle convinzioni con cui loro erano cresciuti non erano altro che superstizioni locali per tutti gli altri. Filomena Buccola si ritrovò a vivere tra persone con un background molto diverso dal suo e i suoi figli, di lì a breve, non avrebbero più firmato coi nomi di Giuseppe, Enrico e Giulia, ma come Joseph, Henry, e Julia. Ci sono anche alcune prove del fatto che gli stessi figli di Filomena si siano accostati ad altre religioni, diverse dal rigido cattolicesimo che li aveva visti bambini (Henry compare addirittura come testimone al matrimonio massonico della nipote nel 1940).
A sua nipote Flora venne insegnato l'inglese, non l'italiano, e quando Filomena condivise una camera da letto con Flora, recitando ad alta voce il rosario di notte, la giovane Flora le gridò: "Shut up Nonna!"... Quella non era la vita che Filomena si sarebbe aspettata.
E anche se in molti la dipingono come una donna disturbata, non è difficile cercare di immaginare le difficoltà che una donna come Filomena deve aver avuto.
Pare che Filomena sia stata l'unica della famiglia entusiasta di riesumare Julia. La moglie di Henry era furiosa per la quantità di denaro che era stato speso. Lo stesso Henry si lamentò del fatto che, con il denaro che Filomena gli aveva fatto spendere per quel progetto (si pensa che si trattasse di circa 10.000 dollari), si sarebbero sistemati a vita.
Eppure Henry pagò tutto di tasca sua, sia la riesumazione della sorella sia il nuovo monumento costruito per lei, la cui statua a grandezza naturale venne scolpita in Italia.
Nel 1945, quando Filomena morì, aveva ormai perso tre dei suoi quattro figli, e viveva con Joseph a Los Angeles: aveva passato 20 anni a fare avanti e indietro tra le case dei figli a Chicago e Los Angeles. I suoi resti vennero inviati a Chicago e sepolti nel cimitero di Mt. Carmel in un punto non segnato, a pochi passi dal monumento di Julia, che porta due volte il suo nome.
Anche Matthew Petta, il marito di Julia, morì nel 1945, così, pochi mesi prima della morte di Filomena. Si era risposato nel 1920 e aveva avuto un figlio cui diede lo stesso nome del suo primo bambino nato morto. Aveva aperto una taverna su Clark Street. La moglie e i figli si trasferirono in Iowa dopo la sua morte.
Nonostante la mancanza di documenti che lo attestino, sembra proprio che la riesumazione ci sia stata, più o meno come descrive la leggenda. Oltre all'iscrizione sulla lapide, che dice che la foto di Julia nella bara è stata fatta sei anni dopo la morte, ci sono prove visibili nella foto stessa: la terra fresca che si vede dietro la bara logora, il bambino che era stato sepolto con Julia e che non è visibile nella foto, e lo stesso volto di Julia, che è ancora riconoscibile. Ma la cosa più convincente del fatto che la foto sia stata scattata sei anni dopo sta proprio nello stato di conservazione del corpo: il braccio e la mano sono molto più gonfi di quanto probabilmente erano nei due giorni intercorsi fra la sua morte e la sua sepoltura.
Possiamo solo immaginare l'espressione di Filomena quando la bara è stata aperta: tutte le antiche superstizioni e le storie della sua Sicilia ormai lontana devono esserle improvvisamente tornate a farle visita. Era di nuovo a casa sua, in quel momento.










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