sabato 18 luglio 2015

136. Sarah Curran

Nascoste nel bel mezzo di un agglomerato di alloggi del 1970, a Rathfarnham, si trovano le rovine di una casa in stile georgiano che vanta una storia affascinante.
Conosciuta come "Il Priorato", questa casa ha giocato un ruolo fondamentale nella più grande storia d'amore della storia irlandese, quella tra Sarah Curran e Robert Emmet.
Il viaggio nel tempo di questa casa, che l'ha portata da fattoria splendidamente curata a rudere vandalizzato, riassume la storia di un amore sfortunato.
Nel 1790, John Philpot Curran, noto avvocato e politico, prese possesso di una casa signorile fuori dalla Grange Road, nel villaggio di Rathfarnham, nel sud di Dublino. Egli la ribattezzò "The Priory", come la sua ex-residenza, nella città natale di Newmarket, a Cork. Curran, nazionalista costituzionale, difese vari membri della United Irishmen che vennero citati in giudizio dopo la ribellione fallita del 1798.
Uno dei primi biografi di Curran, William O'Regan, descrisse il panorama dal secondo piano della casa così "la vista di una distesa interminabile che sovrasta uno dei paesaggi più ricchi e più belli d'Irlanda, con la Baia di Dublino, obelischi e una lunga serie di colline".
O'Regan descrisse la casa stessa come "semplice, ma notevole, e i giardini particolarmente ben strutturati e ben tenuti".
Una fonte dell'Irish Times suggerì nel 1942 che gran parte della casa era stata ricostruita da Curran e che l'edificio originale risaliva al periodo della Regina Anne (1702-1714).
Pare che una finestra sotto un grande bosso accanto alla casa sia stata il teatro dell'addio definitivo di Sarah Curran a Emmet nel 1803.
Curran fu uno dei membri fondatori di un club di "bevitori" patriottici chiamato "The Monks of the Screw" ("I Monaci della Vite"), meglio conosciuto oggi come "Ordine di San Patrizio", e attivo dalla fine del 1700. I membri del club erano 56 ed includevano politici (Henry Grattan), giudici (Jonah Barrington), sacerdoti (P. Arthur O'Leary) e Signori (Townshend). Molti di loro si distinsero per il forte sostegno alla riforma costituzionale e all'autogoverno dell'Irlanda. Il club si riuniva ogni Domenica in una grande casa a Kevin's Street, di proprietà di Lord Tracton.
Visto il titolo di "Monaci", nei loro incontri, tutti i membri del club indossavano una tonaca.
Curran era solito per ospitare i monaci anche in casa sua, a Rathfarnham, in una stanza segreta.
Una tragedia colpì la famiglia il 6 ottobre 1792, quando la figlia minore dei Curran, Gertrude, cadde accidentalmente da una finestra della casa e rimase uccisa. Devastato per la perdita della sua figlia prediletta, Curran decise di seppellirla, non in un cimitero, ma nel giardino adiacente alla casa, in modo da poter contemplare l'ultimo luogo di riposo della figlia dal suo studio.
La piccola Gertrude fu sepolta e una piccola placca di ottone venne messa sulla lastra di pietra:

"Qui si trova il corpo di Gertrude Curran
quarta figlia di John Philpot Curran
che lasciò questa vita il 6 ottobre 1792
All'età di dodici anni"

L'ultima richiesta di Sarah Curran sul letto di morte fu quella di essere sepolta sotto il suo albero preferito, dove anche la sua amata sorella riposava, ma Curran non era d'accordo su questo. Lord Cloncurry riferì a Richard Robert Madden, storico degli United Irishmen, che Curran non ha aveva acconsentito alla richiesta perché era stato precedentemente criticato per aver seppellito Gertrude in terra sconsacrata. Ma il fatto che Curran avesse disconosciuto e essenzialmente bandito sua figlia Sarah, doveva ovviamente avere qualcosa a che fare con questa faccenda.
La storia di Robert Emmet e Sarah Curran è nota a molti. Il nazionalista irlandese Emmet aveva conosciuto la bella Sarah attraverso il fratello Riccardo, che conosceva dal Trinity College. I due si innamorarono follemente, ma il padre di Sarah non approvava la loro relazione. Dopo gli incontri clandestini e molte lettere d'amore, i due si fidanzarono segretamente nel 1802. L'anno successivo, dopo la fallita ribellione contro il dominio britannico, Emmet fuggì sulle montagne di Dublino, ma venne catturato nel momento in cui cercò di far visita a Sarah al Priory. Dalla sua cella nella prigione di Kilmainham, Emmet scrisse una lettera indirizzata a "Miss Sarah Curran, Il Priorato, Rathfarnham" e la diede a una guardia carceraria, George Dunn, confidando che l'avrebbe consegnata. Invece, la missiva fu consegnata alle autorità e la copertura di Curran saltò. Il Priorato venne perquisito dagli inglesi e la sorella di Sarah, Amelia, riuscì solo a bruciare le lettere di Emmet.
John Philpot Curran, furioso con Sarah per aver minacciato la loro vita e la sua carriera, la cacciò di casa.
Il discorso finale di Emmet in tribunale fu fonte d'ispirazione per generazioni di rivoluzionari irlandesi ed è ancora citato oggi:
"Che nessuno scriva il mio epitaffio ... Che la mia memoria venga lasciata nell'oblio e la mia tomba rimanga senza nome finché altri tempi e altri uomini non renderanno giustizia alla mia persona. Quando il mio paese prenderà il suo posto tra le nazioni della terra, allora, e non prima di allora, venga scritto il mio epitaffio. "
In una lettera al fratello di Sarah, Richard, Emmet scrisse:
"Ho rovinato la felicità di una sorella che tu ami ... Oh Richard non ho scuse da offrire, tranne che avrei voluto il contrario,. Avrei voluto per Sarah più felicità di quanta il più ardente degli amanti avrebbe mai potuto darle. Non ti ho mai detto quanto la idolatravo ... "
Emmet venne impiccato e decapitato su Thomas Street il 20 settembre 1802: aveva 25 anni. Sarah Curran, ripudiata da suo padre, si trasferì a Cork, dove sposò un capitano dei Royal Marines, Robert Sturgeon. Lo accompagnò in Sicilia, dove era di stanza, e lì ha contrasse la tubercolosi, morendo nel 1808, all'età di 36 anni, dopo il loro ritorno a Kent, in Inghilterra. Come accennato in precedenza, il padre si rifiutò di lasciare che la figlia venisse sepolta al Priorato e così Sarah venne messa nella tomba di famiglia a Newmarket, Cork.
John Philpot Curran, un uomo distrutto dopo la morte di due delle sue figlie e abbandonato dalla moglie per un altro uomo, continuatò a vivere nel Priorato fino alla sua morte, nel 1817. Veniva descritto da tutti come una figura solitaria che si aggirava nei giardini della casa a tutte le ore della notte e piangeva sulla tomba di sua figlia.

Oggi, non restano che poche macerie a raccontare la storia del "Priorato".
Tomba di Sarah Curran

Tomba di Gertrude (1903)

Il Priorato (1903)
Il Priorato - giardino (1903)

Il Priorato (1903)

Il Priorato - ingresso (1903)
Tomba di Gertrude (1979)

Il Priorato (1988)

Il Priorato (1992)

Il Priorato (1992)

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